10/11/07

Radiohead idea 2.0...vincente?


Riporto un post del mio amico Alessio Jacona uscito sul suo blog di recente:
"Io l'avevo detto:apprezzo l'iniziativa senza precedenti con cui i Radiohead fanno pagare "a sottoscrizione" il nuovo album In Raimbows, ma la disintermediazione funziona solo se i fan non sono degli spilorci.

Ora si scopre che "il 62% degli 1,2 milioni" di acquirenti del disco non ha "donato" nulla. Gli altri hanno elargito da 3,20 euro (gli inglesi, più taccagni) fino a un massimo, peraltro raramente, di 8,30 euro. Ritengo che questa gente meriti di pagare un cd 40 euro.
Tre download "gratuiti" su cinque mi sembrano insomma decretare, almeno per il momento, il fallimento dell'iniziativa.
Chi è d'accordo?
Per saperne di più:
- Comscore
press release"

Ne è nato un dibattito avvincente tra chi pensa sia stato un successo e chi invece lo vede come un flop.
Io credo che dal punto delle entrate sia stato un flop, mentre dal punto di vista del buzz (far parlare di se), dell'immagine e del risparmio in comunicazione tradizionale sia stato un successo.
Tu che pensi?
E se ci mettessimo a vendere prodotti IT con la stessa formula?...andremmo tutti a casa.

08/11/07

La restistenza ed il 2.0


"Prima di innovare bisogna fare bene le cose, vecchie, quelle base"
Una riflessione interessante che però è in contraddizione con il fatto che "facendo le cose sempre nello stesso modo non si può migliorare"

Quando rifletto ad una frase come la prima, mi viene in mente quanto sia sempre meno vera nell'epoca 2.0 che stiamo vivendo...o per vivere.
Ma il gruppo della "Resistenza al cambiamento" è ancora forte.

Si convertirà mai questo gruppo di irriducibili che vivono nel loro mondo chiuso che al posto di evolvere ha spinte involutive?
Capiranno gli anti-innovazione, che il 2.0 non è una scelta ma è un'onda da iniziare a cavalcare?
Usciranno dalla loro impostazione classica ottocentesca legata a comunicazioni come "Cortese Cliente, Spettabile Cliente..." e a forme di comunicazione arcaiche come i fax e l'adv cartacea?
Bho, ma nel frattempo teniamo botta e se ci crediamo, noi manager 2.0 dell'IT, porteremo le nostre aziende ad un livello diverso. Il livello giusto.
.....mentre la Resistenza canta:"Indietro popolo...alla riscossa, degli innovatori...;)"

05/11/07


La tecnologia ICT è un settore vicino alle scienze biomediche e noi siamo tanti Fr@nkestein.

Tu credi che nell’IT i vendor, i distributori ed i rivenditori vendano sempre prodotti informatici?
Sbagli, vendono spesso “protesi tecnologiche”, veri e propri pezzi integranti di persone, "arti digitali".

Vuoi un esempio?
Prova a stare senza cellulare per più di 2 giorni.
Se fai il figo dirai la solita ovvietà:” finalmente sono libero..”, ma se sei onesto ti manca un pezzo. Un organo che ormai è parte di te e di cui non puoi più fare a meno, come una gamba, un gomito, un orecchio.

Un pezzo di te è anche il notebook/pc. Puoi vivere senza? E’ un vero e proprio pezzo di te, una continuazione delle tue mani, guidato, come le mani appunto, dal tuo cervello.
E il navigatore satellitare?

Vittorino Andreoli
, nel libro “ La Vita Digitale” (che ti consiglio di leggere), chiarisce in modo brillante come gli oggetti di tutti i giorni diventano vere e proprie parti fisiche di noi.
Lui dice che se un extraterrestre ci guardasse per la prima volta crederebbe che siamo dei corazzati. Siamo talmente legati alle automobili che non possiamo fare più ameno di usarle appena possibile. Come se fosserola nostra corazza mobile.
Se arrivasse la fine del mondo, ci presenteremmo in auto, facendo attenzione di averla lavata, un gesto che è come un po' lavare se stessi.......
E, aggiungo io, ci arriveremmo con il navigatore satellitare, stando al cellulare per l'ultima chiamata...;)