07/09/07

200 Milioni di Business Monitor che non vedi

Nel post precedente Nuovo fatturato per vendor proattivi abbiamo parlato di un nuovo concreto utilizzo dei monitor che porta a scoprire un nuovo mercato potenziale, quelo delle vetrine virtuali.

Come promesso proviamo a fare un esercizio pratico sulle agenzie immobiliari.


Consideriamo, per semplicità, la presenza di 2.500 agenzie immobiliari in Italia. Ognuna di questa ha una vetrina simile a quella che vedi nella foto.
Ognuna di queste potrebbe avere un monitor lcd di alto polliciaggio per costruire la vetrina virtuale. Il monitor va collegato ad un dispositivo che dia come input filmati.
Ogni filmato è relativo ai singoli appartamenti in vendita.

Tu come cliente vedi in vetrina subito, l'esterno e l'interno di ogni appartamento. Vedi anche le informazioni più importanti che tramite un software apposito completano i filmati.

Un servizio che da all'agenzia indubbi vantaggi: visibilità, incremento delle visite in-store, ottimizzazione dei tempi di visita degli appartamenti (se me lo chiedi nei commenti ti spiego meglio), etc. vantaggi che si trasformano in risparmio di costi ed incremento di vendite.

Servono quindi di base: un monitor LCD, un notebook, un software di video editing, una videocamera. Poi c'è l'installazione. Sono circa 2.000 -2.500 euro di fatturato incrementale per un rivenditore IT per ogni agenzia.


Considerando che in un anno, solo 1.250 agenzie implementino questa soluzione sono come minimo 2.500.000 euro di fatturato incrementale totale minimo.

Questo esercizio è solo per le agenzie.

Pensa a quante vetrine ci sono in Italia, centinaia di migliaia? Quanti milioni di euro in più ci sono allora per il settore IT in questo ambito (200 ml)?

Se sei un vendor di monitor, unisciti a vendor di notebook, videocamere e software, create un pacchetto per le vetrine virtuali e lasciatevi guadagnare!

06/09/07

Luca Tammaccaro dice: la creatività!

In una intervista pubblicata da "Trade Consumer Elecrtonics" di Settembre è presente una intervista a Luca Tammaccaro, Country Manager di TomTom.

Luca è un esempio di Manager di successo dell'IT, uno di quelli che in un precedente post ho indicato come persone che fanno la storia di questo settore.

Nell'intervista Tamaccaro dichiara che la dote del buon manager è la CREATIVITA'.

Condivido!

In un mondo quindi che porta l'attenzione sempre più sugli indici finanziari, sugli stock, sull'analisi maniacale delle voci di costo eliminabili, la craetività è ciò che deve animare chi guida il business.

La creatività è un bene raro, non condiviso come valore da tutti, ed è qualcosa di innato.
Ci si può avvicinare studiando il modo di procedere dei craetivi e sperimentando con un po' di coraggio, ma la creatività, quella vera, è innata ed è legata alla fantasia. C'è o non c'è.

E' una dote dei "frontali destri", che sono meno numerosi dei "basali e frontali sinistri".

La sfida per chi dirige le aziende It è quindi quella di dotarsi anche di manager realmente creativi a cui lasciare i giusti spazi di autonomia per dare continuamente nuova linfa al proprio business. Ai "frontali sinistri" invece la gestione degli aspetti più amministrativi.

In questo momento storico dell'IT sembra però che lo spazio per la creatività sia un po' soffocato dall'ottimizzazione di processi in un'ottica più ingegneristico-amministrativa che creativa.

Risultati del sondaggio sulla informatizzazione delle PMI

Il sondaggio di fine agosto su "chi deve guidare un processo efficace di informatizzazione delle PMI" dava la possibilità di scegliere tra:

1-vendor
2-dealer
3-distributori
4-vendor, dealer e associzioni d'impresa insieme.

I risultati del sondaggio sono:
1- vendor 9%
2-dealer 9%
3-distributori 0%
4-vendor, dealer e associzioni d'impresa insieme 82%

Il pool orizzontale quindi sembra essere la soluzione più adeguata per i visitatori di questo Blog.

05/09/07

L'informatore tecnologico

A pensare ai milioni di PMI e di professionisti in Italia e al loro livello di informatizzazione vengono i brividi.

Dato che le soluzioni di vendita attuali che il canale It applica non sembrano modificare di molto la situazione, come la ricerca di Net Consultig conferma, lancio una nuova proposta.

L'approccio vincente alla PMI è secondo me quella "medico-paziente".
Bisogno approcciare in ogni singolo settore la singola azienda e capirne i sintomi (bisogni). Poi bisogna proporre la medicina giusta (soluzione) e andare in vendita. Alcuni dicono di farlo già, ma in realtà, ad esclusione di casi isolati soprattutto nell'Office, non è proprio così.
Cosa potrebbe essere se nascessero quindi degli "informatori tecnologici", che con un approccio simile agli informatori farmaceutici andassero dalle singole piccole e piccolissime imprese?

Uno che regolarmente va in visita con lo scopo di comprendere i problemi e le potenzialità di una azienda per crare soluzioni IT risolutive. La vendita diventa una conseguenza e non lo scopo in prima battuta, come invece avviene spesso oggi.

Uno specializzato in un settore e specializzato in IT che ha come "pazienti" le imprese ed i professionisti e come fornitori i distributori per i prodotti ed i VAR per i servizi.

Potrebbe essere un dipendente di una rete apposita o un indipendente.
Spazi ce ne sono sicuramente, come sempre chi primo arriverà....

04/09/07

Le carte dell'IT si rimescolano

E' tempo di cambiamenti nel mondo IT.

Personaggi che vanno e personaggi che vengono. Qualcuno cambia azienda, qualcuno assume ruoli in altre nazioni/continenti.

Marco Comastri, Mauro Catalano, David Moscato, Federico Carozzi sono tra gli esempi più noti, ma anche nel middle management ci sono tanti casi.

Anche i business model mutano e si adattano ai nuovi scenari.
Esprinet per esempio, partita dal crescere solo in Italia, procede nella corsa alla internazionalizzazione e nella distribuzione di prodotti non IT ma ad alta marginalità.
Chi già è internazionale sfrutta sempre più le economie possibili e adatta i suoi uomini locali a nuovi team trasversali multinazionali.

Molto cambia, ma in fondo i personaggi sono sempre gli stessi. E' come una grande famiglia, questa dell'IT, fatta di professionisti che crescono, cambiano ruolo, cambiano impresa ma continuano con forza a scrivere la nostra storia.
Un esempio, secondo me di grande successo, è Luca Tammaccaro. Ingram, Toshiba, Palm, Tom Tom in pochi anni con ruoli sempre più importanti e risultati da star.

Anche chi esce dall'IT poi spesso torna, vedi Mauro Catalano ora in Lenovo.
Persone di successo che hanno l'It nel DNA.

Forse ha ragione un amico che lavorava in Toshiba quando mi confessava:" ho provato a stare fuori dall'IT, ma una volta che ci sei stato...non riesci più a farne a meno".

Così l'It procede come un unico mazzo di carte che ogni tanto si rimescolano per nuove partite.
Ma cisono sempre le 4 donne, i quattro assi, etc.
Chissà questa mano di fine 2007 chi la vincerà..

03/09/07

Nuovo fatturato per vendor proattivi

E' da un anno che sostengo che esiste una bomba di fatturato insesplosa che un vendor di monitor deve far brillare.

Sono appena stato in week-end in liguria e li ho trovato la riprova che ciò che dico ha riscontro nella relatà. Li il fenomeno di cui parlo si sta verificando.

Il business è: "le vetrine virtuali".

Dove esiste una agenzia immobiliare, un negozio di mobili, un negozio di abbigliamento, un rivenditore d'auto, etc. con vetrina, esiste un business potenziale immediato.
La vetrina reale comunica solo quello che puoi vedere esposto in vetrina, ma un monitor può mostrare video di ciò che il negozio propone ma non ha spazio per mostrare.

Così un negozionte può far accedere alla sua offerta completa il visitatore della sua vetrina reale e crerare sia più attenzione verso se stesso, sia più fatturato potenziale che la sola vetrina reale non può procurare.

In uno dei prossimi post spiegherò il meccanismo con un esempio sulle agenzie immobiliari, qui mi limito a concludere dicendo che nessun vendor ha colto questa opportunità ricca e si lascia quindi terreno alla libera iniziativa dei singoli negozianti illuminati un business che invece può essere indirizzato con profitto da qualche vendor proattivo.

Un esempio concreto di come ci siano opportunità concrete e semplici che la tecnologia può dare alle pmi e che vendor/distri/VAR&Similari non portano avanti.

Chi coglie la palla al balzo?

Non parlo di idee che stanno nell'aria, di teorie, ma di soldi veri, soldi che in una località ligure qualche dealer intraprendente sta facendo...da solo, facendo si che le vetrine di negozi comunichino in modo nuovo e utile per tutti.