03/09/07

Nuovo fatturato per vendor proattivi

E' da un anno che sostengo che esiste una bomba di fatturato insesplosa che un vendor di monitor deve far brillare.

Sono appena stato in week-end in liguria e li ho trovato la riprova che ciò che dico ha riscontro nella relatà. Li il fenomeno di cui parlo si sta verificando.

Il business è: "le vetrine virtuali".

Dove esiste una agenzia immobiliare, un negozio di mobili, un negozio di abbigliamento, un rivenditore d'auto, etc. con vetrina, esiste un business potenziale immediato.
La vetrina reale comunica solo quello che puoi vedere esposto in vetrina, ma un monitor può mostrare video di ciò che il negozio propone ma non ha spazio per mostrare.

Così un negozionte può far accedere alla sua offerta completa il visitatore della sua vetrina reale e crerare sia più attenzione verso se stesso, sia più fatturato potenziale che la sola vetrina reale non può procurare.

In uno dei prossimi post spiegherò il meccanismo con un esempio sulle agenzie immobiliari, qui mi limito a concludere dicendo che nessun vendor ha colto questa opportunità ricca e si lascia quindi terreno alla libera iniziativa dei singoli negozianti illuminati un business che invece può essere indirizzato con profitto da qualche vendor proattivo.

Un esempio concreto di come ci siano opportunità concrete e semplici che la tecnologia può dare alle pmi e che vendor/distri/VAR&Similari non portano avanti.

Chi coglie la palla al balzo?

Non parlo di idee che stanno nell'aria, di teorie, ma di soldi veri, soldi che in una località ligure qualche dealer intraprendente sta facendo...da solo, facendo si che le vetrine di negozi comunichino in modo nuovo e utile per tutti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buona idea!
senza entrae nel dettaglio io le vetrine le lascerei perchè non devono falsare ciò che c'è dentro e devono consentire di entrare.
Piuttosto io penserei ai muri e li renderei vivi e dinamici con delle soluzioni video piatte technologicamente avanzate ed alla moda.
Immaginate cosa sarebbe se ogni muro intorno a voi anzichè essere di cemento fosse in realtà un progetto di comunicazione, sul negozio, sulla banca, etc...., sulle storie che sono successe, sui servizi offerti, sulla via, sul luogo, sulla città, sulla storia di quel punto nello spazio e nel tempo.
Immaginate, gente , Immaginate.
Perchè è proprio qui la sfida. Saltare nella prossima curva che abbia significato nuovo per i clienti.
Il resto, cioè la competizione, vien da se.

Anonimo ha detto...

Grande idea, condivido.
Qualche muro deve rimanere, ma la shop experience può prendere vita grazie ai monitor su alcune pareti strategiche.
Il monitor in vetrina serve per spingere i clienti ad entrare e per dare l'idea di ciò che si può acquistare nel negozio.
La vetrina diventa comunicazione, le pareti in parte anche.
Spazio per nuovo fatturato ce n'è parecchio quindi e se qualcuno coglie la palla al balzo...

Anonimo ha detto...

Addirittura farei i muri di casa dinamici, comunicativi. Potrebbero farmi sentire al mare, in montagna, nelle grotte, sulla luna, in campagna, in comunicazione con gli amici: nella parete vedo la casa di mia mamma ed anche lei vede la mia. Siamo li anche se siamo a 400 km e ci parliamo.
Le città potrebbero cambiare e farci provare quelle esperienze multisensoriali che costano ancora troppo. Sarebbe vera trippa per gatti, perchè il nostro cervello è proprio di questa che ha bisogno. Fagocitare informazioni nuove e neuroplasticizzarsi sempre scollegandosi e ricollegandosi.
All'immagnzaione non c'è limite purche crei significato che chi ci sta di fronte e per noi.